Il sabato fascista era una pratica della politica fascista italiana, volta a coinvolgere la popolazione in attività di propaganda e adesione al regime. Veniva organizzato ogni sabato, giorno tradizionalmente dedicato al riposo, e prevedeva attività come adesioni alla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN), sfilate e manifestazioni di massa, comizi politici e distribuzione di materiale propagandistico.
Il sabato fascista faceva parte della strategia del regime fascista per consolidare il consenso popolare e costruire un'immagine di forza e coesione nazionale. Tuttavia, è stato anche criticato per aver sfruttato il tempo libero dei cittadini per scopi politici e per aver limitato la libertà individuale.
Dopo la caduta del regime fascista in Italia nel 1943, il sabato fascista è stato abolito e condannato come un'azione di manipolazione politica e propaganda del regime fascista.
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